BERGSON



BERGSON

Pensiero di Bergson - Wikipedia

VITA


Henri Bergson = ebreo, nato nel 1859 a Parigi.



Compie studi brillanti che lo conducono ad una carriera universitaria esemplare.



1889 si laura in filosofia e matematica e si abilita all’insegnamento.



1900 diventa professore di filosofia moderna al College de France. Qui acquista un successo considerevole non soltanto presso gli intellettuali, ma anche presso un pubblico mondano e colto.



1927 premio Nobel di letteratura, che contribuisce a renderlo universalmente famoso.



La sua originale concezione del tempo ispira la scrittura di opere letterarie importantissime.



Dal 1925 a causa di reumatismi paralizzanti deve abbandonare gradualmente le sue varie funzioni ed è lottando contro la malattia che redige le sue più importanti opere.



Nel suo testamento, viene redatto nel 1937, al momento dell’ascesa del nazismo.



Esso è un’opera definitiva e completa che e lascia in punto di morte, in una Parigi occupata dai nazisti, il 3 gennaio del 1941.



Le sue maggiori opere: Materia e memoria (1896), L’evoluzione creatrice (1907) e Le due fonti della morale e della religione (1932).



PENSIERO


La vita della coscienza = coincide con la memoria.


Memoria: 3 aspetti = 


·      il ricordo puro = la durata spirituale, il deposito inconscio di tutte le esperienze passate, mantenute nella forma in cui si erano presentate in origine; 


·    il ricordo-immagine = l’atto con cui quel passato si materializza, facendosi in parte presente qui e ora; 


·      la percezione = la facoltà che ci lega al mondo esterno e ha la funzione di selezionare i dati che sono più utili ai fini delle nostre attività concrete.

Cervello = organo che fa da mediazione e da filtro tra i contenuti del ricordo puro e le esigenze della realtà. 


Bergson fonda la sua concezione su una distinzione: 


· “tempo della scienza” = esteriore e misurabile (il tempo degli orologi)


· “tempo interiore/vissuto” = il tempo della durata, trascurato dalle scienze sperimentali ma essenziale per la nostra identità di uomini il cui passato è costantemente conservato nel presente


1907 L’evoluzione creatrice (il suo capolavoro) = Bergson estende all’universo intero la sua visione spiritualistica.



Nello slancio vitale = vi è l’energia profonda che:


·      anima il mondo

·      lo porta a oggettivarsi in forme di vita sempre più elevate dal punto di vista dell’organizzazione


L’evoluzione «creatrice» della forza originaria = non ha principi al di fuori di sé, è unica, e da essa si origina la materia stessa.



Materia = l’esito dell’affievolimento dello slancio dell’evoluzione creatrice.



Esso raggiunge il suo vertice: nell’uomo = l’essere dotato di:



·      intelligenza = capacità di inventare e realizzare strumenti artificiali

·      intuizione =capacità di penetrare l’essenza della vita cosmica


L’intelligenza = è organo della scienza e indispensabile per la vita pratica.



L’intuizione = è organo della metafisica che consente una vera e propria conoscenza della realtà.



Il passaggio dalla prospettiva scientifica alla prospettiva metafisica = implica l’abbandono degli strumenti abitualmente associati alla conoscenza intellettuale.



Gli strumenti sono:



·      la concettualizzazione

·      il linguaggio



i quali, comportano una schematizzazione o “deformazione” della realtà.



Bergson pero, paradossalmente, per comunicare la propria intuizione, deve fare ricorso a immagini e metafore, prendendo spunto dal modello conoscitivo offerto dall’arte.

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